Caro 2018,
all'alba del nove di gennaio ho terminato la mia lista dei buoni propositi che ti riguardano.
Anche se per molti aspetti sei partito arrancando, per altri vai già a gonfie vele ed è per questo che confido molto in te.
Confido in trecentosessantacinque giorni positivi, trecentosessantacinque giorni di libertà.
Infatti la mia parola dell'anno per te, mio caro, è LIBERTÀ.
In caps lock.
Vorrei essere libera di cantare a squarciagola senza pensare a chi canta meglio; di leggere per ore senza credere d'aver perso tempo, di fotografare senza rispettare le regole.
Vorrei essere libera di mangiare tanto o mangiare poco, di vestirmi come mi pare senza sentirmi fuori posto; di tenere i capelli castani o di tingerli come piacciono a me, di stare tutto il giorno in pigiama se fuori piove.
Vorrei essere libera di sorridere, arrabbiarmi, piangere, ridere fino alle lacrime, urlare, stare in silenzio;
Vorrei essere libera dall'ansia che mi porto dietro ormai da un sacco di tempo; libera dalle cattiverie e dai giudizi gratuiti.
Vorrei essere libera di essere semplicemente me stessa, semplicemente incasinata.
Àlexa.